Con Antonio Teruzzi si apre un nuovo capitolo di Bellezza e Fede.

“Per trasmettere il messaggio affidatole da Cristo, la Chiesa ha bisogno dell’arte. Essa deve infatti rendere percettibile e, anzi, per quanto possibile, affascinante il mondo dello spirito, dell’invisibile, di Dio” (Giovanni Paolo II, Lettera agli artisti, 12)

 

Con il cuore aperto alla speranza e all’ispirazione divina, la Fondazione é lieta d’annunciare l’inaugurazione della sua collezione di arte contemporanea. Questo evento significativo si inserisce nel contesto del Giubileo della Speranza, in questi giorni, in particolare, dedicato agli artisti e agli operatori della cultura.

<<Come sappiamo, il Giubileo è un tempo straordinario di rinnovamento spirituale e culturale per tutta l’umanità; oggi, con il Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura, celebriamo in particolare il profondo legame tra i mondi di arte/cultura ed il mondo della spiritualità. Come Giovanni Paolo II ci ricorda, “la Chiesa ha bisogno dell’arte e degli artisti”. In questa luce, la Fondazione Rezza intende promuovere un’arte che elevi l’anima, che parli al cuore e che, attraverso la bellezza, conduca all’incontro con il Mistero. […]

Ispirata ai valori perenni della fede cristiana, la Fondazione si dedica a servire la comunità, elevando lo spirito attraverso la cultura e la carità, invitando alla riflessione, in armonia con l’invito di Papa Francesco a “rianimare la speranza”. In questo tempo in cui il mondo anela a riscoprire un orizzonte di significato, abbiamo la missione di proporre ed incentivare le occasioni di incontro tra la creatività umana e la ricerca del trascendente.>> Mons. Gervais

La collezione prende avvio con un nucleo di tre opere d’arte donate dall’artista Antonio Teruzzi: si tratta di formelle in terracotta policroma e foglia d’oro tratte dall’opera “Il Portale degli Angeli”, esposta durante la mostra omonima da poco conclusasi. La serie di 27 formelle oggetto dell’esposizione, si presenta allo spettatore con un’intensa carica evocativa – tipica delle opere di Teruzzi – e, tutte insieme, esse rappresentano un portale che introduce a una riflessione sulla condizione umana e sulla ricerca di senso.

Questa donazione assume un significato simbolico profondo, quasi come l’apertura di una “porta santa” verso nuove espressioni artistiche e spirituali.

<<La Fondazione accoglie con molta gratitudine questo dono, vedendolo come l’inizio di un percorso volto a esplorare le molteplici espressioni dell’arte contemporanea, con un’attenzione particolare alle opere che si ispirano alla bellezza della fede cristiana, nel segno della Via Pulchritudinis. Crediamo fermamente che l’arte possa essere un mezzo privilegiato per riscoprire le radici della nostra cultura e per costruire un futuro in cui la spiritualità e la creatività si nutrano reciprocamente. […]

È il primo passo di quello che ci auguriamo essere un lungo e proficuo cammino. Come ci esorta Giovanni Paolo II, è fondamentale “riscoprire la profondità della dimensione spirituale e religiosa che ha caratterizzato in ogni tempo l’arte nelle sue più nobili forme espressive”.>> Mons. Gervais

In questo spirito, la Fondazione è attualmente impegnata nella ricerca di uno spazio dedicato per ospitare permanentemente la collezione. Questo luogo non sarà semplicemente un’esposizione di opere, ma un vero e proprio centro di irradiazione culturale e spirituale, un invito a contemplare la bellezza e a lasciarsi interrogare dai misteri della vita.

<<Le opere che progressivamente entreranno a far parte della collezione saranno adeguatamente valorizzate in un contesto espositivo dedicato e, da qui, divulgate al pubblico.

Estendiamo quindi un caloroso invito a tutti gli artisti, curatori, collezionisti, studiosi e amanti dell’arte a unirsi a noi in questo cammino. Ogni proposta, suggerimento o contributo che arriverà sarà tenuto in considerazione. Insieme, possiamo edificare un futuro in cui l’arte sia strumento di evangelizzazione, di dialogo e di crescita umana, contribuendo a “rianimare la speranza” nel cuore dell’uomo. Che questa collezione sia un invito a riscoprire la bellezza della fede e la fede nella bellezza, per un mondo più umano e più vicino a Dio.>> Mons. Gervais

Nel contesto del Giubileo degli Artisti, la Fondazione si unisce all’appello del Cardinale José Tolentino de Mendonça a “mettere al centro dello spazio pubblico la speranza come tema prioritario della creatività”.

 

Dalla “LETTERA AGLI ARTISTI” di Papa Giovanni Paolo II Vaticano 4 Aprile 1999 – Pasqua di Resurrezione

APPELLO AGLI ARTISTI

Con questa lettera mi rivolgo a voi, artisti del mondo intero, per confermarvi la mia stima e per contribuire al riannodarsi di una più proficua cooperazione tra l’arte e la Chiesa. Il mio è un invito a riscoprire la profondità della dimensione spirituale e religiosa, che ha caratterizzato in ogni tempo l’arte nelle sue più nobili forme espressive. È in questa prospettiva che io faccio appello a voi, artisti della parola scritta e orale, del teatro e della musica, delle arti plastiche e delle più moderne tecnologie di comunicazione. Faccio appello specialmente a voi, artisti cristiani: a ciascuno vorrei ricordare che l’alleanza stretta da sempre tra Vangelo e arte, al di là delle esigenze funzionali, implica l’invito a penetrare con intuizione creativa nel mistero del Dio incarnato e, al contempo, nel mistero dell’uomo.

Ogni essere umano, in un certo senso, è sconosciuto a se stesso. Gesù Cristo non soltanto rivela Dio, ma “svela pienamente l’uomo all’uomo”. In Cristo Dio ha riconciliato a sé il mondo. Tutti i credenti sono chiamati a rendere questa testimonianza; ma tocca a voi, uomini e donne che avete dedicato all’arte la vostra vita, dire con la ricchezza della vostra genialità che in Cristo il mondo è redento: è redento l’uomo, è redento il corpo umano, è redenta l’intera creazione, di cui san Paolo ha scritto che “attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio” (Rm 8,19). Essa aspetta la rivelazione dei figli di Dio anche mediante l’arte e nell’arte. È questo il vostro compito. A contatto con le opere d’arte, l’umanità di tutti i tempi – anche quella di oggi – aspetta di essere illuminata sul proprio cammino e sul proprio destino.

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